Descrizione
Per correre servono buone gambe, tanto fiato ed un minimo d’impegno e allenamento. A volte, però, per correre serve anche avere un cuore grande, pronto a farsi carico delle difficoltà degli altri ed a dare il proprio piccolo contributo per rendere il mondo un posto migliore. È successo, Venerdì 26 Maggio, agli alunni piccoli e grandi della scuola “Roberta Lanzino” di Via Negroni, tutti impegnati nel progetto didattico interdisciplinare e solidale “Corsa contro la fame”. Il progetto, di tipo internazionale e di educazione alla cittadinanza globale ed alla solidarietà, s’inserisce nelle linee guida del Ministero sulle competenze di Educazione Civica. Le attività hanno preso l’avvio nel corso dell’anno scolastico: attraverso una serie di incontri con i responsabili del progetto, gli alunni sono stati sensibilizzati al problema della fame nei paesi più disagiati: hanno appreso come, per mantenere i livelli essenziali di sopravvivenza, sia necessario, in alcuni casi, fornire un aiuto immediato ed efficace, attraverso la fornitura di una razione alimentare che mantenga i valori nutrizionali al di sopra della soglia critica. Basta poco, meno dell’equivalente del nostro caffè quotidiano, e gli alunni hanno potuto toccare con mano l’urgenza del problema, osservando il MUAC, il braccialetto che viene utilizzato per misurare la circonferenza del braccio dei bambini nei paesi afflitti da malnutrizione e carestie. Di fronte a un dato così misurabile e oggettivo, grande è stato lo stupore, nel pensare che tanti coetanei potessero vivere in tale stato di deprivazione. Come ogni anno, il focus si è incentrato su un paese simbolo, quest’anno il Camerun, un paese che si trova attualmente ad attraversare ben 3 crisi umanitarie, dilaniato da guerra civile, attacchi terroristici, fenomeni migratori.
Parallelamente, i ragazzi hanno condotto un percorso di educazione alimentare, comparando gli stili nutrizionali di diverse aree geografiche e comprendendone vantaggi e problematiche.
Dopo la fase informativa, immediata è scattata la spinta alla solidarietà; che, nell’attuazione del progetto, prevede che ogni alunno si faccia carico di una raccolta fondi, disseminando quanto appreso tra parenti e conoscenti, e metta a disposizione la propria energia e vitalità, impegnandosi a correre all’interno di un circuito per “ricompensare” quanti, contribuendo alla raccolta, lo hanno sponsorizzato.
È così che il prato del campo di rugby del Marchesino, che ha ospitato la manifestazione, si è animato delle voci di più di mille partecipanti, piccoli e grandi, dei colori degli elaborati grafici prodotti per dare visibilità alle loro riflessioni, della musica e dei canti preparati per l’occasione. La corsa, lungo il circuito predisposto dal prof. Di Simone, promotore dell’iniziativa, con la collaborazione dei colleghi di educazione fisica ed il supporto di tutto il corpo docente, è stata quindi il culmine di un percorso di consapevolezza e di crescita sviluppatosi nel corso dell’intero anno scolastico. Lungo le centinaia di metri percorse dai partecipanti si sono snodate tante belle sensazioni: l’appartenenza al gruppo classe, che attraverso la pratica sportiva ha visto aumentare la coesione e dimenticare le piccole divergenze quotidiane; la soddisfazione di avercela fatta, comprendendo che anche una distanza apparentemente insormontabile si può affrontare, a piccoli passi; la coscienza di aver messo a frutto il proprio impegno per uno scopo alto. Una giornata riuscita, grazie all’impegno di tutto il personale scolastico, a partire dalla dirigente che ha abbracciato il metodo e le finalità dell’iniziativa, ed anche alla clemenza del tempo, che ci ha regalato un’insolita pausa da questa piovosa primavera “irlandese”. Di tutto questo, come della maturazione di un rapporto con il cibo più consapevole e razionale, crediamo che quest’esperienza abbia gettato dei semi, che matureranno negli adulti di domani.